"L'emozione è come un fiumese è secco siamo nel deserto; se è sovrabbondante, anneghiamo"

Liss, J., & Stupiggia, M. (1994). La terapia biosistemica. Milano: Franco Angeli

Dott.ssa Lucia Seri

Psicologa Clinica
Psicoterapeuta in formazione Biosistemica


  • P.IVA 03003130428

  • Iscritta all'Albo degli Psicologi dell'Emilia Romagna n. 11336

 

 


"Occhi attenti e curiosi": è così che mi hanno spesso descritta nei miei primi anni di vita. Io stessa ricordo chiaramente quanto mi piacesse osservare le persone intorno a me. Mi soffermavo sui loro dettagli, sui loro gesti, sul modo in cui interagivano tra loro,
Mi piaceva ascoltare i loro discorsi, le parole che si scambiavano e immaginare le emozioni che portavano con sé, come fili invisibili che tessono storie uniche.
Già allora non sentivo il desiderio di stare al centro della scena; il mio posto è sempre stato quello di chi osserva, ascolta e custodisce. Crescendo, questa sensibilità è diventata parte di me. 
Diventare psicologa non è stato frutto di una vera e propria scelta ma la naturale evoluzione della mia personalità. 

 

Durante il mio percorso di studi, mi sono imbattuta in una citazione che ha risuonato profondamente dentro di me e che ha guidato il mio cammino professionale: L’emozione è come un fiume: se è secco siamo nel deserto; se è sovrabbondante, anneghiamo. Il terapeuta cerca di meritarsi la fiducia del paziente: in questo modo egli diventa come gli argini di questo fiume, aiutandolo a trovare la sua forza in un contesto di sicurezza  (Liss & Stupiggia, 1994).

 

Queste parole hanno orientato il mio desiderio di sostenere le persone nella costruzione di “argini” solidi, affinché le loro emozioni possano fluire in modo armonioso e sicuro.
Ho sentito questa prospettiva in perfetta sintonia con il mio sentire più profondo: costruire il mio equilibrio interiore per poi accompagnare gli altri a trovare il proprio.

Il mio obiettivo è quello di offrire uno spazio sicuro in cui ognuno possa ritrovare la propria forza e il proprio corso d’acqua ideale; uno spazio sicuro in cui le persone possano esplorare se stesse, superare momenti difficili e scoprire nuove possibilità di crescita.
L’ascolto, per me, non è solo un atto professionale, ma un modo di entrare in contatto con le emozioni più profonde che risiedono nelle storie che ciascuno porta con sé.

Non sottovalutare il potere che hai di dare alla tua vita una nuova direzione.

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